di Filippo Briguglio
Con la scomparsa di Adele Fortino, Messina perde una giornalista incisiva che sapeva usare argutamente la penna per raccontare i fatti di cronaca e di mala politica senza timore di chiamare le cose, i fatti e i personaggi con il loro vero nome. Incurante di essere a volte colorita e sferzante, affrontava il potere e chi lo rappresentava con uno stile crudo ed efficace. Spesso definita la giornalista al “vetriolo”, il suo modo di raccontare e denunciare le ingiustizie era ineguagliabile.
Figlia dell’avvocato Carmelo Fortino, già sindaco di Messina negli anni ’50, Adele fu per molti anni collaboratrice dello storico giornale siciliano “L’Ora” di Palermo e facente funzioni di direttore del settimanale messinese “Il Soldo”, il cui direttore responsabile allora era il giornalista Marcello Cimino. Pur essendo una apprezzata professionista della carta stampata, collaborando anche con importanti testate giornalistiche nazionali come “Il Sole 24 Ore”, “La Repubblica” e “Il Giornale di Sicilia”, non lesinò mai il suo prezioso contributo anche a periodici locali, come il nostalgico bimestrale “Parentesi” e molti altri, mantenendo sempre la sua naturale sagacia e grinta.
Anche se erano molti anni che non ci vedevamo, ho sempre nutrito nei suoi riguardi un profondo senso di affetto e stima. Non dimenticherò mai quando mi accolse nella sede de “Il Soldo”, dove le portai un articolo-intervista che avevo scritto su Pinolo Scaglione, il “Nuto” de “La Luna e i Falò” di Cesare Pavese, intervistato a Canelli, in provincia di Cuneo. Adele lesse il mio lavoro con interesse e, nonostante il settimanale “Il Soldo” non fosse propriamente adatto a quel tipo di articolo, decise di pubblicarlo perché le era piaciuto. Così iniziò la mia collaborazione con quel settimanale per circa due anni.
Per tutto questo e molto altro, esprimo il mio personale rammarico per la sua scomparsa, che rappresenta una grave perdita per il panorama giornalistico di Messina e di tutta la Sicilia. Che la terra ti sia lieve, Adele. Riposa in pace.
Esprimo inoltre le mie sentite condoglianze alla famiglia.
