Associazione Culturale Parentesi

Fondata a Messina nel 1989.- “Parentesi” Rivista bimestrale di politica, economia, cultura e attualità diretto da Filippo Briguglio. Reg. Trib di Messina 18/02/1989. Iscritto nel Registro Nazionale della Stampa con n°3127 Legge 5881 n° 416.

Ciak a Milazzo con il secondo film del regista siciliano

“La storia di Enza”

di Nino Cacia

(nella foto da sinistra Penelope Cruz, il regista Aurelio Grimaldi e la milazzese Sandra Sindoni)

 

Ciak a Milazzo per un paio di settimane di riprese del 2° film di Aurelio Grimaldi.

Sono iniziate a Milazzo le riprese cinematografiche di Storia di Enza, secondo film di Aurelio Grimaldi, il giovane scrittore siciliano di Modica reduce dalla recente Mostra del Cinema di Venezia, ove il suo primo film La discesa a Ada a Floristella (la cui sceneggiatura ha ottenuto nel 90 il Premio Nazionale Solinas) ha avuto il privilegio d’andare “in concorso”, unico tra quelli da nuovi registi italiani presenti.
In proposito, giacché ho tatto un’intervista a Grimaldi proprio a Milazzo, mi sembra opportuno, oggi che quel film è già in distribuzione, raddrizzare qualche incerto giudizio, colto sulla stampa nazionale sulla forma e sostanza della sua struttura.
Sono d’accordo con quanto ha scritto Enzo Siciliano con altrettanto interesse e passione sull'”Espresso”: per un autore alla sua “opera prima” è davvero raro che egli vi abbia immesso il sentimento d’una matrice storico-antropologica, la quale unita a istinto e cultura ha trasformato le immagini m metafora. Il corpo di Aclà, ragazzo orgoglioso e degradato nella vita da zolfara siciliana, accanto alla vicenda dei minatori, è anche pieno di bellezza; perciò, la coscienza civile dello scrittore “realista” Grimaldi, autore di dossier esplosivo Meri per sempre che fruttò a Marco Risi il film omonimo, e dei libri Le buttane e Storia di Enza, l’ha ispiralo a ricercare soprattutto una bellezza che potesse “redimere ogni bruttura” (di qui “quella” luce sui corpi, sul nudo del bambino “figurativamente»” trattati per cui s’è parlato malamente di ridondanza estetica o sufficienza perché, allora, qualcuno avrebbe ricordato il Visconti di La Terra trema?).
Storia di Enza ha avuto invece per prologo un iter irregolare, in base di progetto produttivo.
Grimaldi ama Milazzo, se ne sente figlio adottivo (vi ha compiuto gli studi liceali). Gli piacciono i suoi quartieri ancora incontaminati, le sue marine, il patrimonio archeologico; vi trova luoghi e valori raccolti, distanze accorciate per esplorare e goder tutto. Nello scorcio di quest’estate, era stato selezionato a Milazzo, da lui e i suoi assistenti, un gruppetto di ragazze tra oltre 600 concorrenti, una delle quali, dopo una settimana di provini, venne prescelta, a parere unanime, per doti istintive e qualità d’insieme, per la parte di protagonista: la milazzese Sandra Sindoni, non ancora diciottenne. Un vero colpo di fortuna, per lei. Le riprese avrebbero avuto inizio al ritorno di Grimaldi da Venezia. Frattanto, i produttori di Rete Italia (che finanzia per intero il film, con vendite anche all’estero e pubblicità predisposte nel budget di oltre due miliardi) hanno proposto a Grimaldi un cast di attori professionisti, a cominciare dalla protagonista, la giovanissima Penelope Cruz (tra le interpreti del film di Bigas Luna Jambon, Jambon presentato a Venezia).
Sandra Sindoni, pur restando nella stima primaria di tutti, si dovrà contentare d’un ruolo secondano importante (è Rosy, l’amica confidente di Enza). Il suo talento le servirà comunque, ci ha detto Grimaldi, da ottimo segnale per futuri inserimenti nel mondo dei cinema, che ha tuttavia le sue ferree leggi di mercato per presupposti.

Il film, ricavato da Grimaldi da varie “storie” vissute (nel suo romanzo, si svolge in parte in un collegio di suore per il recupero di adolescenti traviate, venute da situazioni che ancora accadono), narra una di queste esistenze ancor fragili, esposte a rischio, tagliate a mezzo nell’educazione di una malsana famiglia alle soglie di autodeterminare il proprio destino con dignità e libertà. Dopo un paio di settimane di riprese a Milazzo, la troupe si sposterà nella cittadina etrusca di Nepi (Viterbo), per quelle del collegio, in un convento di fratini.
Facciamo gli auguri a Grimaldi mentre apprendiamo che La discesa di Aclà farà parte dal 5 al 12 novembre di una rassegna a New York del New Italian Cinema Events, con sette film italiani. ■

Nino Cacia

“Parentesi” anno IV n.20 settembre- ottobre- novembre-dicembre 1992

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