Gentili signore, egregi signori,
ringrazio il dirigente scolastico dell’ istituto scolastico “Leonardo da Vinci”, professor Aldo Violato, per avermi invitato a questo convegno, al quale cercherò di portare un modesto contributo in questa occasione di incontro con voi tutti e con i ragazzi di questo comprensorio. Ad essi sento di dover rivolgere un plauso particolare, ampiamente meritato, poiché, sotto la sapiente guida della loro insegnante, la professoressa Rosalba Galletta, sono riusciti a realizzare un lavoro che rappresenta, a mio avviso, una testimonianza della loro presenza, viva e vitale, nella nostra città, realizzando un volume che si intitola: “Noi, la nostra scuola, i nostri villaggi, i nostri quartieri”.
È con viva e grande soddisfazione che ho appreso dal dirigente che si sarebbe tenuto un convegno, presenti le autorità scolastiche della provincia e dell’amministrazione comunale, per presentare una trilogia di libri redatti dai ragazzi, frutto di ricerche fatte da loro, coordinati dalle insegnati, attraverso i mezzi messi a loro disposizione sia dalla scuola che da altri enti. Io ed i collaboratori della rivista “Parentesi”, che ho l’onore di dirigere, abbiamo esultato di gioia, nell’apprendere che una parte di questo lavoro traeva cospicuo spunto da un inserto che, anni prima, “Parentesi” aveva dedicato proprio ai villaggi a sud di Messina.
Per quanto mi concerne, ho visto realizzare uno degli obiettivi che più mi stanno a cuore: quello di riuscire, attraverso la nostra rivista, a sensibilizzare e stimolare il lettore per l’ambiente che ci circonda e per le meravigliose ricchezze storiche, artistiche e culturali della nostra città e della nostra popolosa provincia, della quale fanno parte ben 109 comuni.
Questa era la finalità di “Parentesi”. E questo è lo scopo che abbiamo perseguito, credendo in questa impresa non semplice e sostenendola. Volevamo, appunto, aprire un inciso nel vasto e variegato mondo della comunicazione a mezzo stampa; per questo è stato scelto come nome “Parentesi”: Parentíthemi, da cui Parénthesis, significa inserire, interporre qualcosa che chiarifichi o completi.
E per questo, nell’editoriale del numero zero ho voluto tracciare una sorta di piano programmatico di cosa si prefiggesse “Parentesi”: avviare l’apertura di una parentesi sull’informazione, sulla politica, sull’economia, sulla cultura e sull’attualità, seguendo un indirizzo attentamente rivolto alla dinamica della nostra società per segnalarne i più importanti eventi e cogliere i fatti più salienti.
Per rappresentare un momento di incontro con la nostra città, aiutando tanti a scoprire quegli aspetti della storia e delle tradizioni misconosciuti o dimenticati, per valorizzare il ricco patrimonio ambientale ed artistico della Città e dei dintorni, dell’entroterra, di tutta la provincia.
E per questo, dopo i primi numeri di prova e poi di assestamento, abbiamo cominciato a pubblicare degli inserti[1] di otto o sedici pagine dedicati ad itinerari nei Comuni della Provincia (di qui gli inserti su Roccella Valdemone, Francavilla di Sicilia, Malvagna, la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Francavilla di Sicilia, Graniti, Fiumedinisi, i Casali di Messina, Vulcano, Panarea) ed alla nostra città con gli ultimi numeri, nei quali abbiamo pubblicato “Vivere l’altra Messina” e, in quello più recente, “Una mattina al mercato…”.
Lo spirito non era e non è certamente quello di scrivere pedanti pagine di geografia e storia locale,
bensì quello di storicizzare, attraverso le parole accompagnate dalle immagini colte dal vivo, l’essenza stessa del nostro “vivere”, della “nostra” terra.
Messina 20 dicembre 1991
Filippo Briguglio