MESSINA VERSO L’EUROPA
di Filippo Briguglio
L’appuntamento annuale di agosto con la Fiera Campionaria Internazionale, giunta quest’anno all 52 edizione, rappresenta per la città dello Stretto uno degli avvenimenti – clou dell’estate.
Essa tuttavia, pur essendo uno degli eventi principali nell’attività dell’Ente promotore, non è il solo cavallo su cui punta l’Ente Autonomo Fiera di Messina che, con il suo attuale dinamismo, va sempre più delineandosi come realtà primaria nella nostra economia svolgendo un efficace ruolo di trait- d’union tra gli operatori interni e quelli del mercato soprattutto estero.
52 anni, del resto, non sono pochi per tracciare il bilancio di un cammino progressivo particolarmente rivolto al settore merceologico più svariato.
Ne parliamo con l’attuale presidente, Dott. Mario Mondio, che illustra i programmi e gli obiettivi di questo Ente in via di continua espansione.
– Quali sono, per l’immediato futuro, i programmi della Fiera di Messina nella pianificazione della sua attività di relazioni commerciali non solo interne ma anche estere?
Siamo ormai alle porte del famoso 1993 che sarà importante per la grossa rivoluzione che senz’altro l’apertura delle frontiere comporterà. Infatti essa darà campo libero a tutte quelle strutture che operano in questo settore e che non sono poche.
Basti pensare alle grosse realtà fieristiche, in particolare dell’Europa centro-settentrionale, per capire come non sarà facile per la miriade di fiere e manifestazioni che ci sono attualmente in Italia poter tenere il confronto.
C’è, quindi, il rischio di venire schiacciati completamente.
Noi, consapevoli delle nostre capacità, delle nostre dimensioni e delle nostre possibilità, non pensiamo di potere competere con questi colossi. Per questo ci siamo preoccupati di rivolgere la nostra attenzione verso quei mercati, senz’altro più deboli, ma che rappresentano un grosso bacino di utenza per il domani.
Mi riferisco ai Paesi dell’Est, che liberatisi adesso dal regime che li opprimeva, si aprono al commercio internazionale, ed ai Paesi emergenti dell’Africa che cercano di scuotersi dalla sudditanza che, sinora, li ha tenuti un po’ al passo.
Ecco il perché delle nostre iniziative rivolte in questo senso verso i questi paesi: in Polonia, ripetutamente, e adesso in Africa. In questi interlocutori abbiamo trovato molto interesse e molta disponibilità. D’altra parte alle soglie del 2000 restare chiusi in se stessi ed attendere che i clienti vengano a scoprire le nostre possibilità sarebbe un po’ presuntuoso. Ecco il perché delle nostre iniziative all’estero, perché abbiamo ritenuto di doverci recare presso questi potenziali clienti: per dimostrare loro cosa siamo e cosa possiamo offrire.
– Per gli operatori economici l’Ente Fiera è, dunque, un punto importante di riferimento: quali sono i risultati degli scambi commerciali che l’Ente promuove?
La mostra di marzo in Camerun, che ha ottenuto un grandissimo successo, è la risposta più recente. Infatti il Camerun (paese dal regime stabile, con un’economia abbastanza sicura, dai solidi rapporti con l’occidente) è paese intorno al quale ruotano tutti i paesi circostanti e, quindi, dal punto di vista economico – commerciale, è una realtà estremamente interessante.
I nostri operatori, originariamente un po’ scettici, hanno fatto ottimi affari; tant’è che alcuni sono già tornati laggiù, altri contano di tornarvi alla fine dell’anno.
– Cosa dire dei nuovi rapporti con la Cina?
Abbiamo ormai un rapporto consolidato con una delle regioni più importanti e dinamiche della Cina dal punto di vista commerciale. Tant’è che essa è infatti presente alla Campionaria ad anni alterni. In questi ultimi tempi, dopo i fatti di piazza Tienanmen, e nonostante la loro buona volontà, vi sono però state delle difficoltà e, quindi, una battuta d’arresto nei rapporti commerciali. Sembra comunque che qualcosa si stia smuovendo per cui si intravede un piccolo barlume di apertura che speriamo si traduca in fatti concreti.
La Cina, infatti, è un mercato che ha bisogno di tutto e pensiamo che, quindi, meriti qualche attenzione.
Quali altre iniziative ha in programma l’Ente?
Abbiamo in cantiere una grossa manifestazione che dovrebbe svolgersi nel giugno 1992 nella nostra città: AGRIMED.
E’ una manifestazione nel settore agro-alimentare che speriamo sia di grande interesse perché va detto che in Italia vi sono molte manifestazioni in questo settore, ma nessuna finora nell’Italia meridionale che, secondo noi, ha qualcosa da dire in merito. La nostra sarà, inoltre, una manifestazione rivolta ai Paesi del bacino del Mediterraneo, quindi Grecia, Paesi del Medio-Oriente (Turchia, Israele, Arabia Saudita), Paesi del Nord-Africa, Spagna, Francia.
Quali obiettivi, dunque, può evidenziare per il prosieguo delle attività dell’Ente Fiera?
Insistere sulla necessità di arrivare preparati psicologicamente all’appuntamento col 1993 è un elemento indispensabile.
Per questo ci rivolgiamo a quelli che potranno essere i nostri clienti di domani.
Il nostro compito, infatti, non è quello di vendere il prodotto siciliano, ma di promuoverlo e svolgere un ruolo di intermediazione fra i nostri operatori e quelli dei paesi con cui veniamo in contatto. In questo senso ci ripromettiamo di continuare a dirigere i nostri sforzi e di ampliare ulteriormente i nostri orizzonti nella speranza che gli operatori, siciliani in particolare, ci seguano e rispondano.
Tra l’altro, mettendo in evidenza gli aspetti positivi (che sono poi quelli preminenti), la nostra può essere, a mio parere, un’opera utile all’immagine della Sicilia perché, purtroppo troppo spesso, ne vengono messi in evidenza solo gli aspetti negativi.
Filippo Briguglio
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“Parentesi” Anno III n.14
Luglio agosto 1991
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