Personaggi – Nota sulla scomparsa di un grande uomo di cultura, docente, preside, giornalista, scrittore
di Filippo Briguglio
È passato solo un anno da quando, più o meno di questi tempi, mi giunse in redazione una lettera di Marcello Danzé con la quale il noto giornalista e uomo di cultura si congratulava per il progressivo miglioramento della nostra rivista e si rallegrava del carattere sempre più specifico che Parentesi stava assumendo col tempo, augurandoci un lungo e duraturo successo.
Con commozione rileggo quelle parole schiette e semplici che, allora, mi lusingarono proprio perché provenienti da un collega serio e severo, acuto osservatore e profondo conoscitore del mondo della carta stampata; quelle parole, assolutamente prive di retorica, esprimevano l’opinione sincera di un uomo per nulla incline all’adulazione.
Ancora più care esse mi suonano oggi, mentre restano lì, a riprova del rapporto di reciproca stima e affettuosa amicizia che ci legava; un’affinità nata da poco, ma istintiva e autentica.
Marcello Danzé ha esercitato, su tutti coloro che hanno avuto l’opportunità e l’onore di conoscerlo un po’ più da vicino, un’influenza decisamente positiva.
Pur perfettamente consapevole che «la condiscendenza genera gli amici, la verità genera l’odio», non ha mai dissimulato la sua innata avversione per qualsiasi forma di mistificazione. Il suo singolare contegno, il suo tono costruttivamente polemico, i suoi modi misurati e signorili, tuttavia non per questo meno convincenti, hanno di certo causato molte incomprensioni e suscitato numerose critiche; ma hanno non di meno costituito, per chi ha saputo coglierne l’implicito carattere propositivo, un incentivo a migliorare. Docente di Storia dell’arte al Liceo classico “La Farina” e preside di scuola media, giornalista pubblicista per oltre quarant’anni, nel corso della sua carriera giornalistica Danzé ha collaborato con testate di tiratura locale e regionale arrivando a dirigerne alcune; ha ricevuto un paio d’anni fa il premio “Terza Pagina” per un articolo dedicato a Domenico Cicciò, ed è stato, fino alla fine, vicesegretario, attivo e scrupoloso, dell’Assostampa messinese. Con Marcello Danzé scompare una figura nota del giornalismo e della cultura cittadina, uno spirito arguto e provocatorio, ma nel contempo disponibile e capace di grandi slanci e affettuosità.
Noi, che proprio prima che il terribile male lo divorasse, abbiamo avuto il privilegio di pubblicare nello scorso numero di Parentesi il suo ultimo articolo – una recensione del libro di Tilde Rocco – avvertiamo l’autentico, spontaneo bisogno di ricordarlo come un collega affettuoso e un amico sincero, come una persona di grande integrità e onestà intellettuale, un uomo eccezionale che ci ha lasciato un’eredità di valori profondi da trasmettere alle generazioni future.
Filippo Briguglio
“Parentesi” Anno II, n. 9 Luglio – agosto 1990
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